Anche il cibo fa sfoggio della sua supremazia a tavola quando nella considerazione degli chef stellati e dei raffinati buongustai è ritenuto affascinante, innovativo, prestigioso, sublime, raro e soprattutto costoso, tanto da far diventare sfacciati i ricchi perché pensano sia di poterselo permettere, anche se non lo capiscono a fondo, e sia di aver vinto ogni ambito della lotta di classe contro la povertà, un fenomeno ben inquadrato dal Belli ne “Li soprani der monno vecchio” e da Alberto Sordi nel “Marchese del Grillo”.

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